Che giova posseder cittadi (Giaches de Wert)

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  • (Posted 2015-01-14)  CPDL #34305:    1p:   2p:   3p:   4p:   
Editor: Allen Garvin (submitted 2015-01-14).   Score information: Letter, 9 pages, 154 kB   Copyright: CC BY NC
Edition notes: Parts and source available on IMSLP.

General Information

Title: Che giova posseder cittadi
Composer: Giaches de Wert
Lyricist: Pietro Bembo

Number of voices: 4vv   Voicing: SAAT
Genre: SecularMadrigal

Language: Italian
Instruments: A cappella

First published: 1561 in Il primo libro de madrigali a quattro voci, no. 1
Description: 

External websites:

Original text and translations

Italian.png Italian text

Che giova posseder cittad’ e regni,
E palagi abitar d’alto lavoro,
E serv’ intorno aver d’imperio degni,
E l’arche gravi per molto tesoro,
Esser cantate da sublim’ ingegni,
Di porpora vestir, mangiar in oro,
E di bellezza pareggiar il sole,
Giacendo poi nel letto fredd’ e sole?

Ma che non giova aver fedeli amanti,
E con essi partir ogni pensiero,
I desir, le paure, i risi, i pianti,
E l’ira e la speranza, e ’l falso e ’l vero,
Ed or con opre care, or con sembianti
Il grave della vita far leggero,
E se di rozz’ in att’ e ’n pensier vili,
Sovra l’uso mondan vagh’ e gentili.

Quant’ esser vi dee car’ un uom, che brami
Vieppiù la vostra che la propria gioia,
Ch’altro che ’l nome vostr’ unqua non chiami,
Che sol pensand’ in voi tempr’ ogni noia,
Che più che ’l mond’ in un vi tem’ ed ami,
Che spess’ in voi si viva, in sé si moia,
Che le vostre tranquill’ e pure luci
Del suo corso mortal segua per duci.

Però che voi non siete cosa integra,
Né noi, ma è ciascun del tutto ’l mezzo;
Amor è quello poi che ne rintegra,
E lega e stringe come chiod’ al mezzo,
Ond’ ogni parte god’ e si rallegra
Tanto che suoi diletti non han mezzo,
E s’uom durasse molto in tale stato,
Compitamente diverria beato.